Il vino è il risultato del lavoro di decine di persone, è fatica nei campi, attesa, profumi d’autunno, paesaggi incantati di mare e montagna, collina e campagna. È paura di una grandine a ridosso della completa maturazione dell’acino e speranza di un’estate assolata ma non troppo. È pazienza e attesa, è un fatto di equilibri e sapienza. È una storia da raccontare, a partire dal vigneto.
Vigneto tra mare e colline, a Calvi, in Corsica.
I profumi di lavanda si mescolano a quelli dell’uva per assecondare la nascita di un vino andaluso. Dipartimento di Drome – Spagna
Paesaggio medievale. San Gimignano - Toscana
Gli infiniti spazi di un vigneto australiano. Adelaide
Le rive del Porto, tipico vino portoghese, che nasce proprio qui nel paesaggio del fiume Douro.
I vigneti che sanno di mare… (tra le colline della Costiera Amalfitana, a Ravello)
…e quelli che crescono faticosamente tra le rocce (Solutré-Pouilly, Regione della Borgogna – Francia)
“La fatica è sedersi senza farsi notare. Tutto il resto poi viene da sé. Tre sorsate e ritorna la voglia di pensarci da solo.” da Il vino triste di Cesare Pavese nella sua terra di Langhe
“Che la brocca di vino al bacio dell’amore aggiunga il suo bacio.” da Ode al vino di Pablo Neruda, con un vitigno cileno (Vigna nel deserto di Atacama, Copiapo – Cile)
Le tipiche “terrazze liguri” in una cornice mozzafiato sulle riviera delle Cinque Terre. Manarola – Liguria.