LE PILLOLE DI GODRON N°16

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LE PILLOLE DI GODRON N°16

Il budino d’uva

Dolce diffuso in moltissime zone d’Italia, in particolare in Pianura Padana, dove prende il nome di Sùgolo, il budino d’uva delizia i palati di grandi e piccini anche in Sicilia, dove viene indicato con Mostata, nel Piacentino (Mosto cotto), nel Ferrarese (Sigul). Fa parte delle tradizioni culinarie contadine che si perdono nella notte dei tempi, quando tra settembre e ottobre, in tutte le case, si faceva ribollire il mosto per la preparazione di questo dolce semplicissimo, gustoso e benefico. Questo mosto, in particolare, veniva prelevato dopo la prima pestata dell’uva, poi versato in un paiolo di rame per la cottura che avveniva mescolandolo alla farina. Niente zucchero.

La sua consistenza è appunto quella del budino e, considerando i nutrienti di cui è ricco il mosto e la semplicità degli ingredienti, questo dolce può diventare la merenda ideale [LINK A SAPORI UNIVERSALI SETTEMBRE] da portare a scuola o in ufficio, anche perché è un piatto da gustare freddo.

Per preparare il budino d’uva conviene scegliere un tipo d’uva molto succosa e dolce, come ad esempio la “fragola”. Una volta staccati i chicchi, vanno ben lavati, asciugati e messi a cuocere in una pentola. Se il succo non dovesse uscire autonomamente, i chicchi vanno spremuti con un mestolo forato, eliminando poi tutti i semi e le bucce. A questo punto unire 1 etto di farina bianca 00 per litro di mosto, stemperando bene con una frusta. Porre nuovamente sul fuoco continuando a mescolare. Dopo esattamente 5 minuti dal primo bollore, spegnere e versare in ciotoline.

In frigo si conserva anche per un mese.