Dolci di Carnevale

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Dolci di Carnevale

Dal nord al sud, un mondo di gusto per tutto lo Stivale.

Cari amici terrestri, lo so, avete appena finito di riprendervi dagli stravizi di pandori, panettoni e cioccolate calde, che sono già qui ad ingolosirvi con i dolci di Carnevale…! Credetemi, non è una tortura, seppur dolce, è che laggiù dalle vostre parti ci sono talmente tante ricette deliziose… che non parlarne per me è davvero impossibile! Ciò che più mi piace dei vostri dolci di Carnevale (oltre alla bontà, ovviamente!), sono i nomi che hanno, sempre divertenti e giocosi, rendono perfettamente l’idea di goloso ed eccessivo tipica del Carnevale! Proprio per questo motivo ho deciso di raccontarvi quali sono i miei preferiti di alcune regioni italiane. Ovviamente sarebbe bellissimo se voleste farmene scoprire altri che ancora ignoro e che pensiate meritino decisamente una prova in cucina…

Iniziamo dalle Bugie, tipiche di Liguria e Piemonte, ma anche della Calabria, dove la ricetta subisce una leggera variazione con l’aggiunta del vino moscato nell’impasto. Si tratta di deliziosi rotoli di pasta cosparsi di zucchero a velo, ma si possono realizzare in numerose varianti, ripieni di marmellata, ad esempio, o di cioccolata. L’impasto è molto simile a quello di un altro dolce tipico carnevalesco, forse il più famoso, ovvero le Chiacchiere, nome lombardo, a dire la verità, per un dolce che poi viene preparato in tutta le penisola con diverse varianti di nomi. Facilissime da preparare, difficili da cuocere per farle venire perfette, gli ingredienti sono farina, zucchero e lievito, si possono cuocere al forno o friggerle e, infine vanno cosparse di zucchero a velo.

La Cicerchiata è invece un dolce tipico diffuso in tutto il Centro Italia, pare che abbia una tradizione e delle origini davvero antichissime, si tratta di una sorta di ciambellone rustico che viene preparato unendo tra loro delle palline di pasta fritta con il miele caldo. L’aspetto finale, ancora una volta, ricorda quello di un altro dolce tipico del Carnevale, questa volta campano, ovvero gli Struffoli. L’impasto di base è leggermente diverso e soprattutto le palline non vengono accostate in modo regolare a forma di ciambella, ma semplicemente messe l’una sopra l’altra con il miele caldo e poi guarnite con i cosiddetti “canulilli” e “diavolilli”, ovvero dei confettini colorati che assomigliano un po’ ai coriandoli che i bimbi si divertono a lanciare proprio in questo periodo dell’anno.

Mentre l’acquolina in bocca diventa ormai irresistibile, ci spostiamo nelle Marche dove regnano le Frappe, di forma irregolare, preparate con farina, zucchero, uova e lievito e poi fritte e cosparse di zucchero, da servire rigorosamente calde. In Emilia Romagna, con un nome simile, troviamo le Sfrappole, l’impasto si arricchisce di scorza di limone e un bicchierino di liquore all’anice, ma la presentazione rimane la medesima, ovvero frittura e zucchero a velo prima di portarle in tavola belle fumanti!

E nelle isole? In Sicilia a Carnevale si prepara la Pignolata, anche in questo caso si tratta di una pasta dolce fritta, molto soffice e di dimensioni medie. Si prepara con olio, uova, zucchero, lievito, poco Marsala, farina, vanillina, scorza di limone, miele e cannella che fungono da “condimenti finali” sotto forma di crema da disporre sopra, oppure basta anche del semplice zucchero a velo. In Sardegna, invece, abbiamo le carinissime Orullettas, tipiche della zona di Nuoro, che sono molto simili alle Chiacchiere, come preparazione, ma al posto di avere una forma piatta con i bordi dentellati, sono avvolte a formare delle piccole trecce ognuna richiusa su se stessa, oltre che buone da mangiare anche deliziose da vedere!

Che ne dite? La sfida per questo Carnevale potrebbe essere quella di imparare a preparare un dolce diverso da quello della vostra regione di appartenenza portando, così, l’ottima cucina italiana a girare per tutto lo Stivale. Io, se volete, mi offro volontario per assaggiare tutto!