Cosa mangiano gli astronauti?

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Aglio -La pausa-pranzoArticoliPillole di Godron
Cosa mangiano gli astronauti?

 

Il 20 luglio 1969 alle 20:18, la missione spaziale Apollo 11 atterrò sulla Luna, portandovi per la prima volta due uomini, gli statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Dal primo volo spaziale con equipaggio umano, che risale al 1961, ad oggi, sono state lanciate 310 missioni con 1238 astronauti. E io, da curiosone che sono, mi chiedo: ma questi astronauti, cosa mangeranno mai in assenza di gravità e in uno spazio così angusto?

La difficoltà di dotare le missioni spaziali di pasti nutrienti, facili da preparare, magari anche gustosi, ma soprattutto in grado di resistere in condizioni molto lontane da quelle della Terra, ha dato vita alla creazione di un team di ingegneri del cibo, che già dagli anni '60, lavorano presso la NASA, l'ente spaziale americano.

I pasti sono precotti, le confezioni sottovuoto per evitare che ammuffiscano e i cibi disidratati, con la perdita conseguente di molte delle loro sostanze nutritive.

La vostra Samantha però ha “cambiato la rotta” portando nella stazione spaziale internazionale una vera e propria dispensa! Strada che era già stata aperta nel 2013 da Luca Parmitano, che tra un integratore vitaminico e un altro, riuscì a portare nello spazio per la prima volta le lasagne, la caponata, la parmigiana di melanzane e persino un tiramisù, preparati dallo chef stellato Davide Scabin, con la supervisione e la responsabilità di Argotec, un’azienda di Torino che da un paio di anni è l’unica responsabile europea per il "bonus food" dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea! Gli italiani, si sa, amano la buona cucina che non viene quasi mai lasciata al caso e anche in questo caso, gli astronauti possono contare (e rallegrarsi) con una un bonus food, ossia 3-5 piatti tra i preferiti. Per Samantha è stato creato addirittura un prodotto buono per il palato, ma anche leggero e di qualità. Via libera dunque a pesce azzurro, proteine vegetali, carne bianca, cereali integrali al 100% e frutta e verdura, ovviamente tutti da agricoltura biologica.

La ricetta di oggi arriva proprio dallo spazio!

Riso integrale con pollo alla curcuma e verdure di Stefano Pollato.

Indispensabile è avere a disposizione un cestello per la cottura a vapore, che non altera le caratteristiche dell’alimento e non produce le tossine tipiche delle cotture aggressive ad alte temperature. Meglio poi se si tratta di un cestello a più piani, tipo quello in bambù, per ottimizzare la cottura combinata. I funghi apportano poche calorie ma tantissimi Sali minerali e potenziano il sistema immunitario. Il pollo è ricco di proteine magre e, in associazione alle spezie, si arricchisce di gusto. Curcuma e pepe nero, se in coppia, potenziano le loro qualità.

Procedimento: fare un trito di scalogno e farlo appassire nell’olio evitando che quest’ultimo si surriscaldi (aggiungendo qualche cucchiaio di acqua tiepida non appena si sente sfrigolare l’olio) poi aggiungere il riso integrale aggiungendo acqua fredda nelle seguenti dosi: 1 parte di riso e 2 e 1/2 di acqua. Quando sarà assorbita il riso dovrebbe essere cotto. Posizionare il cestello per la cottura a vapore sopra la pentola del riso e aggiungere i piselli. Tagliare a fettine i funghi prataioli e passarli in padella per qualche minuto con un filo di olio, le spezie, uno spicchio d’aglio e regolare di sale. Poi affettare il pollo a striscioline, spolverizzarlo con il curry e aggiungerlo ai funghi con un rametto di rosmarino, lasciando cuocere per 5 minuti.

Una volta cotto il riso, impiattare unendo insieme tutti gli ingredienti…e buon appetito spaziale!