La nuova frontiera delle vacanze: il turismo esperienziale
Ricorderete di certo la famosa canzone di Piero Focaccia che suggeriva “per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare”. Nel 1963 però, anno in cui si cominciò a cantarla, la meta delle vacanze aveva una valenza che, adesso che sono passati più di 50 anni, non ha più. Bastava il mare, bastava una spiaggia, bastava ritrovare gli amici dell’anno precedente… Oggi questo non basta più. Il luogo delle vacanze è sempre più chiamato a dare qualcosa, a generare sensazioni ed esperienze uniche, alimentate dal turismo esperienziale, la nuova frontiera dell’accoglienza turistica. Si tratta di un pacchetto di servizi che mirano a lasciare il turista a bocca aperta e a legarlo indissolubilmente a quel territorio con un ricordo che non passerà col passare del tempo, perché al centro ci sono le sue passioni. Che sia un tour alla scoperta di luoghi particolari, oppure un’escursione enogastronomica, oppure una cena tipica con persone del posto oppure ancora un “albergo diffuso” (cioè una sistemazione un po’ casa e un po’ albergo, con camere in immobili diversi, che si trovano all’interno dello stesso nucleo urbano) il senso del viaggio oggi sta nello sperimentare, nel godere di un’esperienza “unica e irripetibile”, nel vivere un percorso strutturato ad hoc. Due le piattaforme attive in Italia: Guide me right di Luca Sini e (sul territorio di Roma) ItalyXP.
Nella foto: i Sassi di Matera, esempio di albergo diffuso nato da un’idea dello svedese Daniele Kihlgren, che ne ha diretto il recupero.