Ossessione scarpe.
“Non sono in casa, ma le mie scarpe lo sono. Lasciate un messaggio”. È la frase registrata sulla segreteria telefonica di uno dei miei personaggi preferiti (ebbene sì: anche noi da Rotolor, con un sistema complesso di antenne, vediamo le vostre serie TV!), Sarah Jessica Parker, as Carrie Bradshaw in Sex and the City. E allora, visto che questa vera e propria dipendenza dalle scarpe mi è del tutto sconosciuta, mentre pare che tra voi terrestri sia piuttosto diffusa, ho chiesto qualche dritta ad un’amica che vive lì. “Le scarpe per noi signore terrestri sono dei veri e propri oggetti del desiderio, le amiamo quando ci fanno sentire più femminili ed eleganti, slanciando la gamba su tacco 12, le odiamo quando il piede, dopo aver slanciato la gamba per sei ore (di cui due in piedi per un’apericena!) diventa una zampogna dolorante! Le amiamo perché accrescono il potere seduttivo, mettendo in risalto diverse parti del corpo, in particolare il piede, spesso poco valorizzato e che, per dirla con le parole del Dott. Freud, si associa a valenze estremamente erotiche. L’attenzione per il piede ha tra l’altro radici antichissime: dalla medicina cinese, dove rappresenta la base della salute, alla cultura araba, che lo dipinge con l’henné e fino all’antica Roma quando gli schiavi erano tenuti a lavare i piedi ai padroni. Da ultimo, attraverso le scarpe diciamo chi siamo: con un paio di anfibi facciamo le dure; con un tacco 12 le femme fatale; con un sandalo francescano le alternative”.
Per l’estate 2016, ricordate che la moda impone i sandali da gladiatore, le ciabatte open toe (aperte in punta) o una zeppa leggera.