Una carrellata degli sport “meno famosi”
Grande emozione e grande fervore come sempre accade, anche per questa edizione dei Giochi Olimpici, oramai alle porte. Da venerdì 5 a domenica 21 agosto, Rio De Janeiro (in Brasile) ospiterà centinaia di atleti che per la prima volta si troveranno a disputare le Olimpiadi in una città del Sud America. E saranno 28 gli sport che metteranno alla prova gli atleti provenienti da tutti i continenti, con il Golf e il Rugby che tornano ad essere presenti, più 42 discipline.
Tra gli sport più inusuali di questa edizione abbiamo scelto:
- Il taekwondo è l’arte marziale che conta il maggior numero di praticanti in tutto il mondo. Di origine coreana, dove è anche lo sport nazionale, questa disciplina combina le tecniche di difesa personale con la pratica agonistica, gli esercizi di meditazione con la filosofia. Del resto, il generale Choi Hong Hi, fondatore della International Taekwondo Federation (ITF) e delle regole di base del taekwondo, descrisse così il senso di questa arte marziale «spero sinceramente che attraverso il taekwondo ogni uomo possa acquistare la forza sufficiente per arrivare ad essere il guardiano della giustizia, opponendosi ai conflitti sociali e coltivando lo spirito umano al livello più alto possibile. È con questo spirito che mi sono dedicato all'arte del taekwondo per tutti i popoli del mondo».
- Il rugby a 7 entrerà a far parte delle Olimpiadi proprio a partire da questa edizione, con un torneo maschile e uno femminile. Evoluzione del rugby a 15, questo sport venne messo in pratica per la prima volta nel 1883 a Melrose, cittadina degli Scottish Borders, in Scozia, dove ha sede anche il museo dello scrittore Walter Scott. E sarebbe stato Ned Haig, macellaio e giocatore del Melrose, ad avere l'idea di modificare le regole del tradizionale rugby, durante l’annuale Festa dello Sport, attesissima in tutta la regione. Il campo ha le stesse dimensioni di quello del rugby a 15 e la partita si divide in 2 tempi di 10 minuti l'uno. Forse anche per questo si ironizza sul fatto che gli scozzesi abbiano inventato il rugby a 7 per risparmiare: con una squadra di rugby a 15 si formano due squadre e un arbitro.
- Il BMX (ovvero Bicycle Motocross, X sta per cross, croce) nasce nel 1968 negli Stati Uniti e si diffonde rapidamente nel resto del mondo dagli anni 70 per entrare a far parte delle Olimpiadi dal 2008. Il tracciato di gara è lungo dai 300 ai 400 metri con tempi di percorrenza medi tra i 35 ed i 50 secondi, caratterizzato da dossi, curve e diversi altri ostacoli che ricordano quelli delle piste da motocross. Gli atleti sono suddivisi in categorie in base all'età, al sesso, al tipo di bicicletta (BMX standard o Cruiser).
- Il badminton ha debuttato ai Giochi Olimpici di Barcellona nel 1992. Nonostante le radici antichissime, sono ancora in pochi a conoscere questo sport che prevede una sfida tra singoli o coppie su di un campo rettangolare diviso da una rete di altezza 1,55m (1,52m femminile). Scopo del gioco è quello di colpire un volano (del tutto simile a quelli che si utilizzano in spiaggia) con una racchetta facendogli oltrepassare la rete e mandandolo nella metà campo opposta dove dovrà essere ribattuto al volo dall'avversario.
Tutti pronti allora per questa edizione dei Giochi Olimpici, ricordando le parole della prima ginnasta statunitense a vincere una medaglia d'oro olimpica, Mary Lou Retton, “Per gli atleti, le Olimpiadi sono la prova definitiva del loro valore.”