Il primo cellulare in commercio…

Ebbene sì Columbus DayArticoliPillole di Aniger
Il primo cellulare in commercio…

 

Dal 6 marzo 1983 ad oggi: come è cambiata la vita?

Care amiche terrestri ma, onestamente, ve la ricordate la vita prima dell’arrivo dei telefoni cellulari? Qui su Rotolor posso confermare di no! Eppure ci sono stati parecchi anni in cui non esistevano dispositivi mobili per comunicare, e tantomeno, nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare l’avvento degli smartphone, della connesione wi-fi, del traffico dati, dei Social Network e di tutte le applicazioni che oggi utilizziamo quotidianamente e da cui, ammettiamolo, siamo anche un po’ dipendenti.

I primissimi cellulari inventati erano appannaggio di pochi, principalmente forze di polizia, medici ed esercito. Il primo modello che è stato effettivamente messo in commercio e fruibile per tutti (o almeno per chi poteva permetterselo) risale al 1983: Motorola DynaTAC 8000X si chiamava, era decisamente enorme, pesante e ingombrante e costava la bellezza di 4.000 dollari… insomma davvero un lusso per pochissimi eletti. Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, le aziende produttrici iniziarono a rendersi conto del fatto che per favorire la diffusione dei telefoni cellulari dovevano assolutamente studiare dei compromessi tra design pulito e maneggevole e prezzi competitivi. Correva l’anno 1996 quando questo compromesso fu raggiunto, sempre da Motorola, con un buon successo di vendita: il modello era lo StarTAC. Chi non lo ricorda? Si apriva e chiudeva mostrando schermo e tastierino numerico, stava comodamente in una mano ed era amatissimo da tutti, probabilmente fu il primo telefono cellulare ad avere un successo commerciale anche tra gli utenti comuni, come potremmo essere noi, senza che la finalità di utilizzo fosse per forza legata al lavoro, ma anche al semplice piacere di comunicare.

 

La vera domanda che faccio a voi però, care amiche del Pianeta Blu, è la seguente: come è cambiata la nostra vita con l’arrivo dei cellulari prima e degli smartphone poi? Illustri sociologi e ingegneri si sono già espressi in merito moltissime volte, sono stati fatti sondaggi e interviste pieni di paroloni ma, ad un livello più pratico e “terra a terra”, cosa si è modificato nella nostra quotidianità? La prima risposta che viene in mente è: TUTTO. Con un cellulare sei sempre reperibile e hai sempre la possibilità di reperire gli altri, in qualunque luogo ti trovi (sempre ammesso che ci sia campo). Questo ovviamente offre numerosi vantaggi, specialmente se si fa un ampio uso del cellulare per motivi lavorativi, ma anche degli aspetti negativi: una minor privacy, ad esempio, o l’aspettativa, da parte degli altri, che tu sia pronto a rispondere in ogni istante. L’integrazione della messaggistica sui cellulari e di altre applicazioni come i giochi (ricordate il famosissimo Snake inventato da Nokia, il gioco del serpentello a cui far rincorrere la pallina? Ecco, era il 1999), l’hanno reso man mano uno strumento non solo di comunicazione ma anche ludico, e proprio sulla base di queste due macro-aree, comunicazione e tempo libero,  siamo arrivati fino agli sviluppi dei giorni nostri. Non si chiamano più cellulari, si chiamano smartphone, che tradotto potrebbe essere “telefono intelligente”. E, in effetti, intelligente lo è davvero. Oggi, con questi dispositivi super sottili e dal design elegante, possiamo controllare ogni istante della nostra vita, esistono applicazioni praticamente per qualunque cosa, al di là del messaggiare e tenersi in contatto con le altre persone, non solo tramite la classica telefonata ma anche tramite i Social.  Con i nostri dispositivi possiamo fare la lista della spesa, tenere una rubrica, contare le calorie bruciate in palestra, come quella di cui abbiamo parlato il mese scorso (clicca qui)o semplicemente camminando, sapere le previsioni meteo in tempo reale, controllare l’andamento della Borsa internazionale (per chi fosse interessato… io non molto!), addirittura dopo i primi esperimenti di domotica, esistono delle applicazioni che vi permettono di azionare forno o lavatrice mentre state uscendo dall’ufficio, così avrete meno cose da fare una volta a casa! Insomma, i cellulari prima e gli smartphone poi, ci hanno davvero rivoluzionato la vita. Spesso il nostro umore è influenzato dalle famose “spunte blu di Whatsapp”, ma ricordate: ciò che conta è prenderli come un mezzo e non come una schiavitù, usarli in modo consapevole e moderato. Quasi quasi proporrò nelle nostre scuole, qui su Rotolor, un corso per l’uso consapevole dei cellulari… Che dite terrestri, volete imitarmi?