I Millennials

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I Millennials

...e i nuovi stili alimentari!

Care Terrestri, forse non tutte sapete che in casa potreste avere un Millennial… un figlio, un fratello o sorella, un cuginetto, un nipote, nati tra la fine degli anni ottanta e l'11 settembre 2001, nel mondo occidentale.

Una generazione che si conquista un appellativo così interessante proprio perché caratterizzata da alcuni aspetti che, da quassù, ci sembrano davvero notevoli. Innanzitutto tra la fine degli “80” e il 2001 si assiste a forti aumenti di natalità, addirittura simili a quanto avvenne negli anni '50 e '60, la cosiddetta generazione dei baby boomer. Inoltre, come è facile immaginare, questa generazione è legata a doppia mandata con le nuove tecnologie (che utilizzano di più e meglio rispetto ad altri) e una maggiore familiarità con la comunicazione e i media. Se poi diamo un’occhiata ai genitori (dei Millennials), si tratta dei primi “mamma e papà” segnati dalla cultura e dalle trasformazioni degli anni sessanta, che hanno dato vita, probabilmente per la prima volta, ad un approccio educativo tecnologico e neo-liberale.

Cresciuti con il mito del “posto fisso” e con la nostalgia di un’epoca che non hanno vissuto, quella dei magnifici anni ottanta dove il futuro, se non altro lavorativo, era più semplice e dove era ancora possibile fare progetti a lungo termine, si sono trovati a dover sviluppare la capacità (non da poco) di sapersi reinventare, anche allontanandosi da casa, se necessario. Sanno usare in modo sinergico e contemporaneo diversi schermi e diversi device tecnologici: per questo Internet è per loro fondamentale, molto di più rispetto alla televisione, che invece tanto ha segnato la generazione precedente!

In una generazione che sembra caratterizzata dal “mordi e fuggi”, quello che colpisce è il rapporto col cibo. Secondo diversi studi, i Millennials hanno una predilezione per il buon cibo, retaggio di mamme italiane molto appassionate e vicine. Per questi 18-35enni l’alimentazione non è affatto uno scherzo! Dunque, al bando gli amatissimi fast-food dei paninari anni ‘80: per i Millennials è decisamente molto meglio un’osteria locale, che valorizzi i piatti tipici di un territorio, con cui magari identificarsi. Non solo. I cibi devono essere sani, la maggior parte di loro infatti legge le etichette sulle confezioni, si informa sulla provenienza prediligendo comunque quella bio o km zero e perché no, organizza gite enogastronomiche.

A me che vengo da un altro pianeta, colpisce particolarmente la predilezione di questi giovani per i sapori etnici, da consumare soprattutto in casa, magari usando il wok e mischiando le tradizioni italiane come pasta e pizza, con gli ingredienti che arrivano da lontano. E lo fanno perché, nonostante il boom di allergie e di intolleranze, amano sperimentare sapori nuovi, lasciandosi alle spalle le tradizioni monolitiche delle nonne e i dogmi dei grandi chef!

Una tendenza alla sperimentazione che si allarga a macchia d’olio proprio in quei genitori che negli anni 80 passavano la domenica al fast-food: gli ex paninari oggi propongono ai figli gusti e sapori nuovi, itinerari del gusto che escono dalla monotonia e arrivano a compiere viaggi culinari in altri continenti coinvolgendo bambini anche piccoli. Abitudini che forse in Italia stentano a decollare, ma che sulla Terra sono diventate abitudini vere e proprie, ad esempio in Inghilterra, dove la maggior parte dei piccoli sotto i 10 anni pasteggia regolarmente con piatti internazionali, indicando come preferiti: quinoa, sushi, felafel, gazpacho e polenta.