Aprile dolce dormire.
E chi dorme? Non piglia pesci!
I proverbi sono un patrimonio fondamentale della saggezza popolare, li abbiamo sempre sentiti dai nostri nonni e ci siamo domandati spesso da dove provenissero e che validità “scientifica” avessero.
Aprile dolce dormire, ma perché?
In questo mese arrivano i primi caldi, le giornate si allungano, cambia la stagione…e il nostro corpo fatica ad abituarsi, stancandosi. Per questo motivo, a fine giornata, si ha sempre una sensazione di spossatezza e ci si sente continuamente stanchi, anche dopo diverse ore di sonno. E se non fosse solo questo? Alcuni scienziati hanno, infatti, recentemente proposto una spiegazione alternativa: il nostro cervello potrebbe ritrovarsi impegnato in un “cambio di stagione”, un po’ come ci ritroviamo tutti noi a fare con il cambio dell’armadio. In questo caso, ad essere scartati e messi da parte non sono i maglioni pesanti e le calze di lana bensì una serie di memorie e abitudini che fanno parte dell’inverno e che dunque non utilizziamo più. Questo ci permetterebbe di essere più sollevati, liberi dalle ansie e dandoci questo senso di relax che pervade un po’ tutti.
“Aprile dolce dormire” è anche la soluzione al nostro rebus postato nella nostra fanpage
E il pesce allora…che ci fa un pesce ad aprile, a cui è stata persino dedicata una giornata? E soprattutto, perché il primo d’aprile è dedicato agli scherzi?
Sembra che si tratti di un’usanza risalente circa al 1500, nel periodo dell’adozione del calendario gregoriano. Con il calendario precedente, il Capodanno ricadeva proprio tra il 25 marzo e il 1 aprile e tutti erano soliti farsi regali. Una tradizione che piaceva moltissimo e che per questo lasciarla andare sia risultato molto molto difficile. Al punto che i “tradizionalisti” continuarono a scambiarsi regali, sentendosi affibbiare il nome di “sciocchi d’aprile”. Da qui l’origine goliardica del primo aprile. Dobbiamo quindi questa tradizione a qualche “pigrone di aprile”, che proprio non ne voleva sapere di adattarsi al calendario gregoriano!
Ed è proprio il caso di dirlo: nonni che #nonfinisconomai di regalarci qualche perla di saggezza!