Natale in avvicinamento…

ArticoliPillole di Aniger
Natale in avvicinamento…

Le tradizioni culinarie in Italia sono diversissime da Nord a Sud, da Est a Ovest e ovviamente non esiste un piatto tipico dell’intera Penisola nemmeno per le feste natalizie. Ci sono certo alcuni rimandi, alcune aree territoriali in cui è possibile ritrovare approcci simili, ma la varietà di regione in regione è davvero incredibile. La cucina italiana infatti rispecchia il territorio, i sapori e gli alimenti tipici di ogni posto (pesce, carne, formaggi, spezie, verdure), ma anche le incursioni dall’estero che nel corso dei secoli si sono succedute e ogni volta hanno lasciato tracce anche nella cucina. Tra l’altro, anche l’approccio ai festeggiamenti varia da Nord, dove si predilige il pranzo di Natale, a Sud, dove ci si ritrova alla Vigilia.

In tempi recenti però le contaminazioni tra Regioni e dall’estero sono sempre più presenti sulle tavole degli italiani, soprattutto se si tratta di famiglie giovani che magari non si ritrovano più con i parenti durante le Feste. Per questo il titolo cita i ricordi…perché secondo me, che sono Godron e ci metto sempre il naso, ciascuno di voi custodisce racchiuso nel cuore un sapore o un profumo dell’infanzia legato al Natale, che proverò a ripescare.

Ci sono alcune linee guida che attraversano tutta la vostra magnifica penisola ed è da lì che partirò. Se la Vigilia si mangia “di magro” con pietanze a base di pesce (da quello fresco, allo stoccafisso, all’anguilla marinata), a Natale il pranzo non può che cominciare da un ottimo brodo, di gallina o magari di cappone per i più fortunati.

Tra Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna, il pranzo di Natale si apre con un fumante piatto di brodo arricchito dalla pasta ripiena di carne o di prosciutto crudo (agnolotti, tortellini, agnolini, agnoli, cappelletti…) e continua col lesso e la mostrada o la pearà (magnifica tradizione veneta) che si accompagna al tripudio di carni bollite e al tradizionale nadalìn, il vaporoso pandoro veronese a forma di stella. E sempre in Lombardia non può mancare il cappone ripieno.

A Modena, incredibilmente, si mangia pesce in scatola (tonno, sgombro, acciughe) e baccalà mentre a Napoli il pesce viene servito assolutamente freschissimo e diventa il protagonista della Vigilia, in decine di modi diversi: fritto, in padella, al forno, con gli spaghetti “a vongole”,…

Da servire rigorosamente bollenti, i canederli al formaggio, burro fuso, parmigiano e salvia sono il piatto tipico del Natale in Trentino Alto Adige, insieme a gulash e studel due tipicità che vengono condivise anche dal Friuli Venezia Giulia, dove però non possono mancare la gubana e le castagnole di Natale.

In Abruzzo la minestra di cardi, nelle Marche si serve lo stoccafisso all’anconitana la sera della Vigilia e cappelletti in brodo con cappone arrosto, la faraona con le castagne, la pasticciata pesarese (un arrosto di carne di manzo che viene steccato, lardellato e profumato con varie spezie).

A Roma non si transige sulla Vigilia che mette sul piatto, oltre alla Messa di mezzanotte e alla tombolata con i fagioli, la pasta e broccoli in brodo di arzilla.

In Sardegna è un tripudio di antipasti e dolci fatti in casa, ma il piatto principe resta quello a base di malloreddus, piccoli gnocchi di semola; in Puglia stravince il capitone alla brace a pari merito con le pittule, frittelle di pasta lievitata servite con pomodoro, capperi, olive.

A Palermo, il palato si delizia con lo sfincione (pizza tipica a base di cipolla), i cardi in pastella, la gallina in brodo e l’agglassato di carne.

In Calabria, ultima delle mie incursioni culinarie natalizie, le portare per usanza devono essere 13, dagli antipasti ai dolci, tra cui quelle obbligatorie sono: la frittura con cavolfiore e zeppole, lo stoccafisso in umido, le salsicce con cime di rapa, i lampasciuni sott’olio, la pasta al forno (nell’immagine), le polpettine di carne e la ‘nduja, il salamino calabrese al peperoncino, i turdilli.

E allora via…per queste Feste 2016 oltre ai regali, mettete sotto l’albero quei ricordi dei nonni che #nonfinisconomai di saziare!